Onorevoli Colleghi! - Dal 1946 ad oggi in Italia si è condonato o amnistiato di tutto, tranne le contravvenzioni al codice della strada. Quasi parrebbe che la multa per divieto di sosta debba considerarsi più pericolosa delle rapine, delle corruzioni, dello spaccio di droga, dei reati di terrorismo.
      L'economia italiana è cresciuta sulle automobili, ma all'aumento del parco macchine non è corrisposto l'adeguamento delle strutture. Oggi l'automobilista è abbandonato a se stesso, penalizzato dal traffico, dai vigili urbani, dalle assicurazioni, dall'aumento della benzina, e dai comuni, molti dei quali hanno nelle contravvenzioni per divieto di sosta la maggiore entrata di bilancio.
      Le cose si complicano ancor più quando gli enti che hanno possibilità di emettere le multe aumentano, come in particolare è avvenuto con l'istituzione degli ausiliari del traffico. Ricorsi e procedure si moltiplicano, così come i costi di un apparato sempre più complesso.
      In conclusione accade spesso che i cittadini-consumatori non sappiano più quante multe debbano pagare e i comuni non sappiano quante multe debbano incassare.
      Per tali motivi i presentatori della proposta di legge chiedono una sorta di condono,

 

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limitandolo alle violazioni del codice della strada di non immediato pericolo per gli altri, di cui all'elenco allegato.
      La proposta di legge predisposta dall'associazione dei consumatori «La casa del consumatore», ha ricevuto l'apprezzamento delle associazioni ADOC, ADUSBEF, CODACONS e Federconsumatori.
      In considerazione dei notevoli introiti per le casse comunali e degli altri enti emittenti, nonché dei risparmi di tempo e di personale che deriverebbero dal procedere al pagamento immediato della multa per determinate infrazioni al codice della strada, ne chiediamo la sollecita approvazione.